Cluster di imballaggio ha presentato la sua relazione strategica sull'impatto che il Covid-19 ha avuto sul settore nel corso del 2020. Un documento che sarà inserito nel Osservatorio sugli imballaggi, una delle grandi novità che l'organizzazione promuoverà quest'anno. È un servizio rivolto agli associati ea tutti i professionisti interessati a tenersi aggiornati su tutte le novità che nascono attorno a un settore in forte espansione come quello del packaging.
I dati presentati riflettono il modo in cui il settore ha affrontato con fermezza la crisi del coronavirus in Catalogna. Il packaging è rimasto stabile, perdendo solo lo 0,96% del fatturato rispetto all'anno precedente, tenendo conto che il PIL è sceso dell'11,5%. Nel 2020 il settore del contenitore e dell'imballo fatturato 9,138 milioni, di fronte a 9,469 milioni di euro fatturati nel 2019.
“Abbiamo saputo affrontare una crisi che, purtroppo, ha colpito la società in tutti i suoi ambiti. Sebbene i dati riflettano un leggero calo, mostrano anche la solidità e la stabilità di un settore che si è affermato come essenziale per lo sviluppo di un'economia e di una società sostenibili”, sottolinea. Fontana Martina, presidente del Packaging Cluster.
Un consolidamento che è evidente anche nel PIL che rappresentano il 723 aziende dedicate al packaging che operano in Catalogna: A 4,08% nel 2020. Un settore che, a sua volta, ha generato 372 nuovi posti di lavoro grazie a 90 delle sue principali aziende –rappresentano il 44% del fatturato totale del settore–, mantenendo così una performance economica pressoché identica a quella dell'anno precedente (-0,02%). Alcune aziende che, inoltre, nel 2020 hanno ridotto il proprio indebitamento (-1,29%) e assunto più personale (+4,16%). Concentrandosi sul cluster, i partner che lo compongono hanno mostrato una buona salute finanziaria, con un leggero calo dello 0,94% del fatturato e una performance economica cresciuta del 5,36% (rispetto al 2019 e al 2020).
Aumento dei costi delle materie prime
Il rapporto sottolinea anche uno dei maggiori fattori che il settore ha dovuto affrontare a causa del Covid-19: l'aumento del costo delle materie prime. Un problema che è peggiorato nel 2021 e ha colpito in particolare il prezzo del polietilene tereftalato (PET), che è passato da 900 euro a tonnellata (quarto trimestre 2020) a 1.400 euro (secondo trimestre 2021).
Nel caso della carta kraft l'aumento è stato del 47,8% e per la carta riciclata del 45,4%. Una circostanza che, secondo l'Istituto Nazionale di Statistica (INE), ha portato il tasso annuo dell'Indice generale dei prezzi industriali (IPRI) a raggiungere a novembre 33,1 il 2021%, un punto in più rispetto a quello registrato ad ottobre e il più alto dall'inizio della serie, nel gennaio 1976.