L'industria delle etichette sta lavorando quasi a pieno regime nonostante la crisi

26 agosto 2020

Industrie essenziali, come alimentare, farmacia, igiene e pulizie, hanno permesso di mantenere l'attività del aziende produttrici di etichette su livelli elevati negli ultimi mesi, raggiungendo il 99% della sua capacità nel mese di giugno.

Lo si evince dall'indagine sulla situazione del settore e sulle prospettive di ripresa predisposta da AIFEC tra i suoi associati durante il mese di giugno, da cui si estrae anche che l'88% delle aziende dell'associazione non sono state colpite dalla crisi del coronavirus o hanno subito perdite inferiori al 25%. Solo il restante 12 percento ha subito perdite tra il 25 e il 50 percento. La forza lavoro aziendale non è stata fortemente influenzata: solo un quarto delle aziende del settore ha applicato un ERTE e il 75% degli intervistati ritiene che manterrà l'intera forza lavoro in futuro.

I dritto Le tendenze attuali per gli imprenditori del settore sono di mantenere i propri dipendenti (63%), cercare nuove linee di business (58%) o mantenere aperta l'azienda (54%). Per far fronte alle sfide derivanti da questa situazione, il 67% delle aziende ha utilizzato una o più misure di sostegno del governo: il 42%, infatti, ha richiesto un prestito garantito; Il 25% ha usufruito di un ERTE e il 13% ha ridotto l'orario di lavoro di alcuni lavoratori. Guardando al futuro, la preoccupazione principale del 63% degli intervistati è quella di essere preparati nel caso in cui la crisi si prolunghi.

Come l' prospettive di ripresaIl 42% ritiene che occorreranno da sei mesi a un anno per tornare ai livelli di attività pre-crisi. Un altro 42% ritiene che ci vorranno uno o due anni, mentre il 17% non è stato colpito. Con questi dati, il 70% degli imprenditori del settore è tra molto ottimista e neutrale rispetto alla ripresa del settore.

La crisi di Coronavirus Ha portato cambiamenti nel modello di lavoro per adeguarsi alle misure di sicurezza e di allontanamento sociale, che saranno mantenute in futuro secondo la maggior parte dei professionisti del settore. L'83% ritiene che continuerà la tendenza a ridurre il numero di incontri faccia a faccia. Verrà inoltre mantenuta la flessibilità degli orari di ingresso e uscita per evitare la folla e la promozione del telelavoro nelle posizioni che lo consentono (42% per ciascuna).

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