Le organizzazioni dei consumi di massa ritengono urgente porre fine allo sciopero dei trasporti

23 marzo 2022

AECOC

Visto l'aggravarsi dello sciopero dei trasporti, le associazioni che compongono la filiera agroalimentare e dei consumi di massa –AECOC, ACES, ANGED, ASEDAS, Cooperative Agro-Alimentari e FIAB– avvertire che la situazione è già insostenibile in questo momento e sollecitare la fine immediata di un conflitto che sta comportando costi elevati per l'economia e la società nel suo insieme.

Trascorsi 9 giorni dall'inizio dello sciopero, dalla filiera agroalimentare e dai consumi di massa si ritiene “indifferibile porre fine a questa situazione che sta mettendo a rischio evidente l'offerta di prodotti, nonché la continuità di migliaia di imprese e posti di lavoro”.

AECOC, ACES, ANGED, ASEDAS, Cooperativas Agroalimentarias e FIAB chiedono al governo spagnolo di "intervenire con urgenza in un conflitto che è diventato un problema di Stato con un impatto sull'economia e sui cittadini che non ammette ritardi".

Chiedono inoltre che sia garantita la sicurezza e il diritto al lavoro dei vettori che non vogliono aderire allo sciopero e che coloro che lo sostengono non costringano il resto dei settori della catena o impediscano la libera circolazione delle merci.

Lo sciopero sta già avendo un forte impatto sull'intera filiera alimentare -settore primario, industria, trasporti e distribuzione-, provocando gravi danni economici, paralisi e chiusura di fabbriche e mettendo in pericolo oltre 100.000 posti di lavoro.

Numerose aziende e cooperative hanno dovuto interrompere i propri processi produttivi e sono state costrette a chiudere temporaneamente i propri stabilimenti per mancanza di approvvigionamento in quanto Calvo, Azucarera, Cuétara, Dcoop, JaenCoop, Agrosevilla o mangimifici e altri come Danone, Estrella de Galicia o Heineken-Cruzcampo Hanno annunciato che dovranno farlo presto.

Data questa situazione, le società di distribuzione lavorano per adattare il proprio assortimento, cercando di sostituire quei prodotti che non stanno arrivando al punto vendita con altre alternative, in modo che il consumatore possa effettuare l'acquisto il più normalmente possibile.

In questo senso è importante sottolineare lo sforzo che stanno facendo tutti i fornitori affinché, anche in situazioni come quella attuale, quanti più prodotti possibili possano raggiungere i negozi per evitare carenze.

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