Il progetto BIRSARE svilupperà strumenti 4.0 per la circolarità dei rifiuti plastici marini

21 marzo 2024

rifiuti plastici marini

Attraverso lo sviluppo di strumenti basati su tecnologie 4.0, il progetto di innovazione collaborativa BIRSARE mira a consolidare nuove filiere di riciclo e riutilizzo delle reti da pesca usate. BIRSARE, con la partecipazione di Aclima, Leartiker, MIK, Birziplastik, Plásticas Clossa e il Centro spagnolo per la plastica (CEP), è in fase di implementazione, con l’obiettivo di sviluppare strumenti di scambio di dati e informazioni basati su tecnologie 4.0 che consentano il consolidamento di nuove filiere di riciclo e riutilizzo delle reti da pesca usate.

La gestione dei rifiuti plastici marini e più specificatamente di quelli generati dagli attrezzi da pesca può diventare una nuova fonte di materia prima plastica attualmente non sfruttata e genera un grande impatto ambientale sugli ecosistemi marini e costieri. Su questa realtà si fonda il progetto BIRSARE, che rappresenta anche un’opportunità per generare nuove catene del valore per la blue economy e i settori ambientali.

Nonostante vi sia una grande consapevolezza sulla presenza di rifiuti plastici negli oceani e sul loro impatto sia sulle specie che sugli ecosistemi marini, i rifiuti derivanti dall’attività di pesca, che rappresentano la maggior parte delle macroplastiche che si accumulano in mare, continuano ad avere meno rilevanza per l’opinione pubblica e i mass media, focalizzati maggiormente sulle microplastiche e sul loro impatto finale sugli esseri umani.

Secondo gli ultimi rapporti sulla situazione e sull’impronta plastica marina dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), se l’attuale modo di gestire i rifiuti in mare continuerà, questi raddoppieranno entro il 2040. Le reti da pesca causano il maggiore inquinamento da plastica che esiste negli oceani e sono responsabili non solo della cattura involontaria di specie marine, ma anche del danneggiamento degli ecosistemi a causa della loro grande tossicità e della loro presenza prolungata che può durare più di 600 anni.

BIRSARE prevede di sviluppare un metodo sistematico e quantitativo per valutare l’impatto ambientale della plastica proveniente dalle reti da pesca usate. Inoltre, svilupperà una piattaforma di tracciabilità per poter identificare e tracciare i materiali attraverso i diversi processi coinvolti nella raccolta e nel riciclaggio di questi rifiuti, poiché la necessità di trasparenza e rendicontazione delle informazioni ambientali è fondamentale per le aziende che vogliono competere in termini della sostenibilità.

Il progetto mira a formulare un nuovo prodotto seguendo lo standard UNE EN 15343:2008 basato sui rifiuti di rete del settore marittimo, adattato ai requisiti richiesti dai settori automobilistico e del mobile. Con questa materia prima derivata dal riciclo dei rifiuti plastici verranno realizzati nuovi componenti circolari per questi settori.

Il progetto BIRSARE è stato finanziato dal Ministero dell’Industria, del Commercio e del Turismo attraverso il programma di aiuti a sostegno dei Gruppi di Imprese Innovative (AEI), nel quadro del Piano di Ripresa, Trasformazione e Resilienza, con l’obiettivo di migliorare la competitività dei piccoli e medie imprese, nel bando pubblicato sulla BOE il 15 aprile 2023.

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