Attraverso lo sviluppo di strumenti basati su tecnologie 4.0, il progetto di innovazione collaborativa BIRSARE mira a consolidare nuove filiere di riciclo e riutilizzo delle reti da pesca usate. BIRSARE, con la partecipazione di Aclima, Leartiker, MIK, Birziplastik, Plásticas Clossa e il Centro spagnolo per la plastica (CEP), è in fase di implementazione, con l’obiettivo di sviluppare strumenti di scambio di dati e informazioni basati su tecnologie 4.0 che consentano il consolidamento di nuove filiere di riciclo e riutilizzo delle reti da pesca usate.
La gestione dei rifiuti plastici marini e più specificatamente di quelli generati dagli attrezzi da pesca può diventare una nuova fonte di materia prima plastica attualmente non sfruttata e genera un grande impatto ambientale sugli ecosistemi marini e costieri. Su questa realtà si fonda il progetto BIRSARE, che rappresenta anche un’opportunità per generare nuove catene del valore per la blue economy e i settori ambientali.
Nonostante vi sia una grande consapevolezza sulla presenza di rifiuti plastici negli oceani e sul loro impatto sia sulle specie che sugli ecosistemi marini, i rifiuti derivanti dall’attività di pesca, che rappresentano la maggior parte delle macroplastiche che si accumulano in mare, continuano ad avere meno rilevanza per l’opinione pubblica e i mass media, focalizzati maggiormente sulle microplastiche e sul loro impatto finale sugli esseri umani.
Secondo gli ultimi rapporti sulla situazione e sull’impronta plastica marina dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), se l’attuale modo di gestire i rifiuti in mare continuerà, questi raddoppieranno entro il 2040. Le reti da pesca causano il maggiore inquinamento da plastica che esiste negli oceani e sono responsabili non solo della cattura involontaria di specie marine, ma anche del danneggiamento degli ecosistemi a causa della loro grande tossicità e della loro presenza prolungata che può durare più di 600 anni.
BIRSARE prevede di sviluppare un metodo sistematico e quantitativo per valutare l’impatto ambientale della plastica proveniente dalle reti da pesca usate. Inoltre, svilupperà una piattaforma di tracciabilità per poter identificare e tracciare i materiali attraverso i diversi processi coinvolti nella raccolta e nel riciclaggio di questi rifiuti, poiché la necessità di trasparenza e rendicontazione delle informazioni ambientali è fondamentale per le aziende che vogliono competere in termini della sostenibilità.
Il progetto mira a formulare un nuovo prodotto seguendo lo standard UNE EN 15343:2008 basato sui rifiuti di rete del settore marittimo, adattato ai requisiti richiesti dai settori automobilistico e del mobile. Con questa materia prima derivata dal riciclo dei rifiuti plastici verranno realizzati nuovi componenti circolari per questi settori.
Il progetto BIRSARE è stato finanziato dal Ministero dell’Industria, del Commercio e del Turismo attraverso il programma di aiuti a sostegno dei Gruppi di Imprese Innovative (AEI), nel quadro del Piano di Ripresa, Trasformazione e Resilienza, con l’obiettivo di migliorare la competitività dei piccoli e medie imprese, nel bando pubblicato sulla BOE il 15 aprile 2023.